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Visualizzazione dei post da agosto, 2025

Moda e donne tra film, serie e realtà: da Miranda a Emily passando per Carrie e Serena (e un po' anche da me)

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    Il Diavolo Veste Prada 2 è in lavorazione, e basta questa notizia per fare impazzire internet, ovvero i nostalgici del primo film e nuove generazioni comprese. Perché ammettiamolo: anche se non lavoriamo in una redazione di moda e non abbiamo cappotti Chanel nell'armadio, quel film ci ha segnato. Come ci hanno segnato Sex and The City e, più recentemente con Gossip Girl ed infine  Emily in Paris su Netflix . Quattro prodotti pop, quattro mondi diversi, un filo rosso in comune: la moda come linguaggio , come affermazione , come ricerca di sé . Miranda Priestly ci ha insegnato che un abito non è solo un abito, ma è potere, posizione, distanza, un po' come lavora la consulenza d'immagine, ed è diventata dura per farsi rispettare,  ed invece Andy ci ha fatto vedere quanto sia facile perdersi in quel potere - e quanto difficile sia capire chi siamo davvero, sotto uno smoking di Valentino o dietro un " si, certo, subito " - detto con il sorriso anche quando ...

Quando il lavoro è solo un tampone, ed io non sono un'emergenza.

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  Sto pulendo i mobili da portare in casa nuova, dovrebbe essere un momento di entusiasmo, di ricostruzione, ed invece tutto questo è accompagnato da una rabbia che sale, perché oggi, mentre sono immersa in polvere e detersivi, mi è arrivata l'ennesima proposta di lavoro. Un contratto di una settimana . Una . Settimana . Con la possibilità : " se va bene forse il contratto diventa di sei mesi ". Ora, chiariamoci: io ho bisogno di lavorare, ma serve anche rispetto ; non è normale, non è giusto che una persona venga considerata solo una toppa da mettere dove manca qualcuno. Non siamo tappi da inserire momentaneamente per tappare i buchi delle aziende, siamo delle persone con storie, responsabilità sogni e soprattutto bisogno di stabilità .